Starfield: la fantascienza che ci meritiamo

Non puoi navigare nello spazio profondo.
Non puoi passare dallo spazio ai pianeti.
L’IA è stupida.

GRAZIE Bethesda!
Grazie per non averci costretto a giocare ad un nuovo Elite o No Man’s Sky, l’esplorazione inutile infinita per chi ha tempo da perdere!

Starfield va dritto al punto (con 100 caricamenti, ma va bene così)

Questo gioco è pragmatico, anche nei bug che lo circondano.
Va dritto al punto, anche se passando per 100 caricamenti.
E’ veloce, immediato, bello da vedere e grandioso da giocare.

I giochi devono essere così.
Oggi nessuno ha più il tempo di leggere un manuale di istruzioni per pilotare un’astronave, o tenere un almanacco con la mappa dei tasti per muoversi nel mondo.

Gamepad in mano, via nello spazio

Col gamepad fai tutto, e avanzano pure dei pulsanti.
Non serve il manuale. Non serve il foglietto con la mappa dei tasti (sì, quello che disegnavamo con la penna accanto al floppy disk del Commodore).

In un’epoca in cui tutto è tutorial, in cui ogni gioco ti chiede di ricordare 80 combinazioni per saltare un muretto, Starfield ti dice:

“Fidati. Sali, spara, decolla. Poi ne riparliamo.”

La fantascienza come la vogliamo noi

Consiglio questo gioco a chi:

  • Ha pianto leggendo I Canti di Hyperion
  • Ha urlato davanti al finale di Battlestar Galactica
  • Ha visto in Foundation (i libri) non solo una saga leggendaria, ma anche un monito
  • Ha letto L’Alba della Notte e si è chiesto se esista davvero qualcosa oltre la realtà
  • È cresciuto con i racconti di Clarke, Dick, Asimov… e ha sempre voluto esplorare lo spazio con una torcia in tasca e la paura nello zaino

Il futuro è dietro di me

Quando chiuderò Starfield, sarà per un po’.
Lo so già.

Come Diablo, come Alan Wake 2, come tutte quelle storie che mi lasciano svuotato e pieno allo stesso tempo, con la sensazione che da qualche parte una parte di me sia rimasta lì, in orbita.

E allora ti saluto, Bethesda, perché non mi hai dato l’universo infinito.
Mi hai dato qualcosa di meglio: un universo contenuto, giocabile, e profondamente umano.

E per quanto mi riguarda, è esattamente quello che volevo.