Elite Dangerous

1 September 2016

Ok, ho buttato 60€ per giocare a No Man’s Sky su consiglio del mio amico Rocco, che spero un giorno leggerà questa recensione e si pentirà della truffa e pugnalata alle spalle che mi ha dato.

Visto che adesso ho voglia di giocare ad un simulatore di volo spaziale, perchè non rispolverare questo Elite Dangerous, tra l’altro regalatomi dallo stesso Rocco (e Roberto che per sua fortuna si salva avendomi messo in guardia da quello schifo di gioco di cui sopra) anni fa?

Non l’avessi mai fatto!


ed ecco, già vedo i fan di questo gioco innalzare le proprie lance per combattere il miscredente! Alla battaglia! Rainbowvale (cioè io) è un rinnegato, sta parlando male del gioco maximo!

Se amate il grinding a manetta, non lavorate o state a casa coi genitori, avete dalle 50 alle 900 ore da spendere su un gioco (ho visto utenti con oltre 900 ore di gioco su questo titolo!!) allora non leggete oltre.
Se invece siete amanti di giochi spaziali alla Wing Commander, vi piace l’azione veloce e le soddisfazioni che arrivano subito, allora arruolatevi e continuate a leggere!


Avevo installato questo gioco al day one, ma complice il poco tempo ed un pc non all’altezza lo disinstallai subito.

Perchè?
In un’ora e mezza non avevo capito neanche come si decollava, ed a me, simulatori spaziali che vogliono fare i fighi con la complessità e non hanno neanche un tutorial, mi mandano in bestia.

Come detto sopra do quindi una seconda possibilità ad Elite grazie a quella ciofeca di No Man’s Sky. E mi ci metto d’impegno per capire i comandi, ve lo assicuro!
Alla fine divento padrone del mezzo (dopo circa 3 ore di prove) e quindi provo a fare la prima missione. Ci metto circa 30 minuti per completarla…

Secondo gli sviluppatori, io dovrei perdere 5-10 minuti ogni volta per volare dal punto A al punto B, eseguire tutte le manovre d’attracco e decollo bruciando altri 5-10 minuti del mio tempo (a meno di non comprare il modulo d’attracco dopo svariate ore di gioco) e tutto perchè nel 3000 DC hanno inventato i raggi di tachioni ma nessuno sa cosa sia il pilota automatico!

Quindi per chi non avesse capito riassumo: prendete una missione alla stazione spaziale A, dovete dirigervi alla stazione spaziale B per completarla (e sto parlando della prima missione). Bene, che ci vuole? Niente, a parte mezz’ora di tempo per fare il tragitto, durante il quale state lì a fissare lo schermo rincoglionendovi fino alla pazzia.

Vabbè, ma almeno la grafica è bella, lo dicono tutti!
Sarò strano io, ma le astronavi sono in pratica forme geometriche smussate (potevano andare bene nei giochi anni ’90) e le stazioni spaziali tutte uguali.

Eppure non mi do per vinto. Leggo qualche trucco su internet per fare soldi in fretta (perchè di certo non voglio fare la fine del tizio delle 900 ore) e scopro che basta ammazzare i pirati spaziali vicino ai pianeti minerari per diventare ricchi in fretta.
Quindi armo la mia nave spendendo tutti i soldi della prima missione, cerco il pianeta X, decollo, inserisco la rotta, arrivo e BOOMMM inizia la battaglia!

BOOMMM è proprio l’inizio, e anche la fine della battaglia, perchè alla prima botta di laser che sparo una nave della polizia che prima non era visibile mi si para davanti, si becca il colpo, mi tagga come pirata spaziale e mi nuclearizza.
Ah scusate, per essere nuclearizzato ci ho messo altri 40-50 minuti di gioco tra decollo e spostamenti vari!

Prendete No Man’s Sky, quindi prendete anche Elite Dangerous, legateli insieme e buttateli al cesso!
Grazie ancora a Rocco per avermi rovinato ogni esperienza videoludica nello spazio degli ultimi anni.

Ma ora veniamo ad un consiglio costruttivo: volete un gioco con le astronavi ma non avete tempo di passare ore a spingere 50 combinazioni di tasti per fare una missione? (magari perchè lavorate tutto il giorno e quando tornate non c’è mamma che vi cucina)

Bene, comprate Galaxy on Fire 2 e non ve ne pentirete. Bello, immersivo, senza fronzoli eppure divertentissimo.

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