2 ottobre 2015 – Nuove MILF e vecchi amici
La mattinata era iniziata con pioggia, zaini più grandi dei bambini e parcheggi in doppia fila. Il Custode osservava con sguardo vigile il fenomeno scolastico più noto: la transumanza delle mamme, meglio conosciute come MILF. E non le solite, no — erano arrivate le nuove leve, fresche di iscrizione e decisamente degne di nota. “Brave, brave, brave”, sentenziò soddisfatto, prima di concedersi un cornettino con Check.
Nel frattempo, si iniziava a pianificare la serata: Rocchino si era liberato e l’idea di una pizzata prendeva piede. “Cinque minuti? Trenta minuti? Ditemi voi, io ci sto”, rilanciava Sandrino, entusiasta come sempre.
Poco dopo, un dubbio logistico: “È un problema se c’è anche Lulù?” chiese. Non voleva parcheggiarla a casa, poverina. In fondo, le avrebbe fatto piacere rivedere tutti.
6 ottobre 2015 – Pioggia, inglese e culi
Era una mattina bagnata e pericolosa. Robertino veniva ammonito: “Attento in curva!” Ma anche “attento al dritto”, perché le gomme erano andate.
Intanto, Rokko si preparava a una lezione importante all’Istituto Lorenzo de’ Medici. Doveva insegnare in inglese, agli americani, con 38 di febbre e l’ansia alle stelle. Ore dopo, il trionfo: “È andata benissimo, ragazzi!” Quattro studenti, due delle quali da calendario dell’Avvento. Talmente bene che gli avevano chiesto di tornare ogni quattro mesi. “Solo 50 euro l’ora”, ridacchiava. Ma hey, meglio che un calcio nei denti.
La sera si preannunciava bollente: ricominciava indoor cycling, ma con un piccolo dettaglio — Lulù partecipava anche. “Dovrò guardare meno culi”, ammise il Custode, sconsolato ma convinto.
Nel frattempo, si celebrava Rocchino, novello latin lover d’oltremanica: “Vai Rocco, falle secche ste inglesi!” E a quanto pare, le aveva già fatte secche. Complimenti vivissimi.
8 ottobre 2015 – Marsupi e manichini mutilati
Altra mattina, altro aneddoto da mercato: Carlotta B***i, elegantissima, attraversava la strada con la figlia nel marsupio… e il pacchetto di sigarette appoggiato proprio sulla figlia. “Una scena bruttissima”, raccontava Rokko sconvolto. “Una donna così bella, rovinata. Ma non dalla bambina, eh. Cazzo!”
Poi, un diario di guerra calabrese: 120 capi da fotografare in due giorni. T-shirt gestibili, tute da incubo. “I nostri manichini? Senza braccia e gambe. E prova tu a far indossare una tuta a un busto!” Il dramma del lavoro dietro le quinte, raccontato tra sarcasmo e rassegnazione.
Infine, un Sandrino lapidario, che chiudeva il teatrino emotivo con un: “Mi sembrate due checche impazzite. Parliamo piuttosto dei manichini. Ma non puoi inculare le foto da un altro sito?”
9 ottobre 2015 – Patch, tette e nostalgia
Pioveva ancora. Ma la notizia bomba era un’altra: la patch 1.10 di The Witcher 3. Tredici pagine di changelog. Quindici gigabyte di aggiornamento. “Ma una volta i giochi non erano massimo 7 giga?” chiosava il custode, scioccato. “A sto punto mi aspetto un simulatore spaziale.”
Sandrino, nel frattempo, aveva una domanda più urgente: “Ma le femmine ti accendono ancora, Roberto? Parli di patch, non capisco.”
La risposta? Epica: “C’è sta una roscia nuova con due zinne da paura. Tipo Afrodite e Venusia, ma vere. La terza posizione non può farla, le toccano terra!”
Confusione linguistica inclusa: “Gli, le, lu, bon, non capisco più un cazzo.”
Intanto, la nuova stagione di indoor cycling era partita con pochi superstiti del vecchio gruppo. Ma l’ottimismo non mancava: “C’è tempo. E poi… sono l’unico maschietto!”
10 ottobre 2015 – Prove tecniche di matrimonio, pioggia e tette a punta
Pioveva, come spesso accade nei giorni importanti. Custo si era messo elegante: giacca, camicia e intenzioni serie. Doveva andare a fare la prova menù per il matrimonio. “Ci abbotteremo come salta-grilli”, annunciava con entusiasmo.
Nel frattempo, la mente di Robertino era annebbiata, ma non dalla pioggia: pensava ancora alla roscia dell’indoor cycling. “C’ha le zinne a punta… tipo armi da guerra.” Il dialogo degenerava rapidamente in una disquisizione filosofico-biologica sulla dimensione perfetta del seno femminile: “Una terza fatta bene, forse lì il cervello si dà pace. Forse.”
Sandrino, invece, contestava: “Ce l’ha piccole, ne vuoi grandi. Ce l’ha grandi, sogni le piccole. Il problema è che il cervello non si dà mai pace.” Una riflessione che si concludeva con un’analisi cromatica: “Ma il fucsia, Rocco, da dove viene il potere seduttivo del fucsia? Spiegamelo tu che sei psicologo.”
Nel frattempo, il banchetto di prova procedeva alla grande: “Ho una panza che fa concorrenza alla roscia di prima.” Lo chef, cugino di Luisa, aveva stupito tutti con piatti sopraffini. “Spero solo che non ci dia in culo il giorno del matrimonio, perché oggi eravamo in quattro, ma quel giorno saremo 250…”
La giornata si concludeva con una lunga recensione del videogioco Transformers: Devastation. Custo, in pieno trip nerd, spiegava che era una via di mezzo tra Bayonetta e Metal Gear Rising. Grafica cartoonesca, loot colorato come in Diablo, e robottoni “fatti talmente bene che sembrano usciti dal sogno di un bambino del 1986”.
Il gioco durava poco, sì, ma aveva cinque livelli di difficoltà, abilità sbloccabili, e cinque Autobot giocabili, incluso Grimlock, il tirannosauro robot. “Non è il gioco dell’anno, ma se ami i Transformers, è un nove pieno. Se non te ne frega niente, è un sette e mezzo, ma tendente all’otto.”
Nel mentre, Rokko prendeva atto con filosofia: “Grazie dell’infocus. Devo ancora finire Witcher 3, GTA V, Lords of the Fallen… e se Leonardo comincia l’inserimento al nido, magari riesco pure a giocare.”
12 ottobre 2015 – Panda, clan e partecipazioni
La giornata cominciava tranquilla. Troppo tranquilla. Il Custode raccontava di aver passato tutto il pomeriggio precedente a consegnare partecipazioni di nozze a parenti sconosciuti, arroccati su sentieri al limite del tracciabile, nei monti sopra Cetraro.
“Sembrava un episodio di Don Matteo, ma girato da Tarantino”, raccontava. Alla fine del giro, proprio all’incrocio con la strada principale, la scena: sei Panda modello anni ’80, disposte in formazione militare. Alcune con persone a bordo, altre con loschi individui in piedi, tutti vestiti in giacche improbabili. Luisa si affaccia dal finestrino e sussurra: “Stasera c’è movimento… sono i Mu*o.” Il boss mafioso del luogo abitava poco lontano, agli arresti domiciliari. E quella, molto probabilmente, era una riunione di clan.
La ciliegina? Lo studio legale dove lavora Luisa era stato ufficialmente invitato al diciottesimo compleanno della figlia del boss. “Altro che fiction: è Gomorra in formato Panda.”
Sandrino, ovviamente, voleva il reportage: “Robertino, tu a quella festa ci DEVI andare. Voglio vedere le ragazzine, non il clan!” Ma la festa c’era già stata. E il Custode, con tono serio per la prima volta, consigliava: “Certe cose, meglio non dirle neanche al telefono.”
Poi, virata secca sulla logistica matrimoniale e sul tema “bici in trasferta”. Sandrino chiedeva a Custode se a Guardia ci fosse un negozio di bici. “Perché la bici che ti regalo non è un triciclo, eh. Ha bisogno di manutenzione, tagliandi, e gente che sappia dove mettere le mani.” Il problema? Loro sarebbero scesi in aereo, la bici non potevano portarla.
Custode ammetteva di essere ignorante come un cinghiale in materia. “Giuro, se non me lo dicevi tu, pensavo mi prendevano per il culo.” E si dichiarava ancora affezionato alla sua Legnano da guerra. Ma poi confermava: “Verrò a Velletri per il weekend del 21 novembre. Magari mi attrezzo e me la porto giù.”
13 ottobre 2015 – Face Off o Face Flop?
La serata di Custode era stata dedicata all’arte… o meglio, a quel baraccone meraviglioso di Face Off. Ma stavolta niente estasi. “Mi hanno fatto cagare tutti”, sentenziava deluso. Le creazioni della puntata erano talmente anonime che persino lui, appassionato incallito, si era sentito derubato. I giudici, nel frattempo, sembravano sotto effetto di spray alla camomilla: “Oh, che meraviglia questa verniciatura! Guarda la resa!”. Custode invece guardava solo la noia. “Fanno tutti schifo, ma dobbiamo comunque finire la stagione”, ipotizzava con spietata ironia.
14 ottobre 2015 – Dishonored, sudore e Destiny
Face Off continuava a deludere, ma almeno c’era un ricordo felice: la puntata ispirata a Dishonored di due stagioni fa. “Me la devo rispippare tutta!”, diceva Custode con entusiasmo nerd. Poi la giornata prendeva una piega più… olfattiva: mentre faceva colazione da Pietro (il fratello di Rino, che sta sul cazzo), veniva investito da una tanfa umana degna di uno scafo da carico. “Ma se puzzi così alle 8 di mattina, la sera che c’hai sotto le ascelle, la forma-gella?”
Nel frattempo, Rokko si godeva un raro momento di libertà. Leonardo, per la prima volta, pranzava al nido e lui, finalmente, poteva fare due commissioni in pace. “Oggi vado a giocare a Destiny. C’è lo Stendardo di Ferro e voglio quel mantello con la testa di lupo.” Perché, alla fine, era sempre World of Warcraft con armi da fuoco.
15 ottobre 2015 – Aquaplaning e promesse non mantenute
Il custode viaggiava in modalità galleggiante: “Buongiorno dal custode in aquaplaning!”. La SS18 si era trasformata in una piscina olimpionica, e Custode osservava che, nonostante la sua fama, Via dei Laghi non aveva nulla da invidiare in termini di pericolosità. “Ci salva solo che è dritta e larga.”
Nel frattempo, Rokko veniva accusato di aver disatteso una promessa: “Mi avevi detto che ti avrei fatto da portaborse, e poi… niente!” L’amarezza era palpabile. Ma c’era anche un fondo di speranza: “Magari stavolta ci riesco, eh? Amico, amico!”
16 ottobre 2015 – Scacazzi, senatori e noccioline
Sandrino cominciava la giornata col turbo nel basso ventre. “Ho mangiato una busta di noccioline, ora ho lo scacazzo.” Ma la vera notizia del giorno arrivava da Rocco: un invito al Senato. Non per reati, ma per meriti. La senatrice lo voleva in audizione alla commissione bicamerale per l’infanzia. “Mi mette un’ansia della madonna, ma sono anche orgoglione.”
L’invito, tra le altre cose, significava anche 98 euro netti l’ora. “La carriera politica non mi attira, ma quella economica… decisamente sì.” Il gruppo era entusiasta. Finalmente uno di loro saliva al potere.
18 ottobre 2015 – Lavatrice a pezzi, politica e telefonini padella
La verità era che Custode era rimasto da solo per tre giorni. Luisa era andata a Pavia per dei controlli, e lui era sopravvissuto. “Non sono morto, capite? Ho bollito acqua e sono sopravvissuto!”
Il trionfo però durava poco: la lavatrice si rompeva nel bel mezzo della centrifuga, emettendo suoni da B-movie horror. “Penso si sia rotto il semiasse, o come cazzo si chiama. Insomma, bestemmie.” Si valutava se farla riparare (sperando nello zio di Luisa) o comprarne una nuova e portarsela via il giorno del trasloco. “Però è slim, e se domani c’ho un bagno grande? Che cazzo me ne faccio di una lavatrice anoressica?”
Nel frattempo, il suo “merdafonino” dava gli ultimi segni di vita. Era ora di cambiare. Si parlava di Asus Zenfone 2, Huawei P8, Zenfone Laser… “A me più so’ grossi e più me piacciono”, diceva, riferendosi agli schermi. Sandrino e Rocco lo supportavano: “Basta marche tipo Meliconi e Brondi, vai di Asus!”
Chiudevano la giornata le coccole reciproche: Sandrino era passato la sera prima da Rocco, aveva fatto compagnia a Leonardo (che poi si era addormentato con lui) e il gruppo si scioglieva in baci e grazie.
Infine, annuncio nerd: era iniziata la nuova stagione di Ink Master su Sky Uno. “Capolavoro assoluto!”, urlava uno. “A Leonardo mi pare che gli fa cagà invece”, chiudeva l’altro.
19 ottobre 2015 – Reggi Scroto, raffreddore e chiamate mancate dal Senato
Dopo una domenica passata tra fiocchetti e nastrini, Custode annunciava con orgoglio: “Ho confezionato 150 bomboniere. E no, non è finita: manca ancora l’ultima fase. Le palle vanno rette con stile, mica con plastica da discount!” Le bomboniere in questione, ovviamente, erano i mitici Reggi Scroto, che a quanto pare avrebbero dovuto diventare porta-scroto ufficiali il giorno delle nozze. “Io spero di essere talmente ubriaco o strafatto da non rendermi conto di quello che vi starò consegnando.”
Nel frattempo, Rocco saltava il convegno al Senato per colpa di Waze, del traffico, ma soprattutto di un raffreddore esistenziale. “Forse è psicosomatico. Quando devo fare queste cose mi ammalo sempre. Vabbè, che me frega, la vita va bene pure così.”
Sandrino, pragmatico: “Rocco, quelli lì a Montecitorio sono solo dei vignaroli con i voti dei parenti. Tu sei molto più sveglio. Vai là, fatti assumere, campaci tutti!”
Custode, però, non ci stava: “Mettetevi in fila! Se Rocco deve far campare qualcuno, il primo sono io! Da anni mi promette che mi farà da portaborse. Non ha mai mantenuto!”
20 ottobre 2015 – Barbiere affollato, eco da confessionale e risposte notturne
Custode tornava a casa presto, pronto per l’indoor cycling. Rispondeva finalmente al gruppo: “Sì, parlavo con l’eco, ovvio che non c’era nessuno attorno. Messaggio cancellato subito, per sicurezza!”
Poi raccontava l’odissea dal barbiere: Ernesto era tornato dalle ferie, ma l’intero comune di Guardia si era dato appuntamento da lui. “C’erano sette-otto ragazzini e pure adulti, tutti in attesa. Io sono entrato, l’ho salutato e me ne so’ annato. Ma si può fare la fila anche dal barbiere a Guardia? Dove siamo, a Milano?”
21 ottobre 2015 – Colazione interrotta e tifoni calabresi
La giornata iniziava con un problema grave: Rino era in ferie fino al 9 novembre. E pure il bar con le milfone, “Daniela”, era chiuso. Custode era sconvolto: “Ottobre, tutti in ferie! Ma dove cazzo vado a fare colazione? A Cetraro? Troppo lontano. Vi lascio con questo dubbio amletico.”
Nel frattempo, fuori c’era un vento da sradicare gli ulivi, la macchina gli ballava sulla strada e Sandrino gli consigliava: “Vai cauto, Custoduccio!”
Rocco, ancora malaticcio, si prendeva un altro giorno libero. “Tanto non mi paga nessuno.”
22 ottobre 2015 – Serie tv, rabbia e vomito
Si parlava di serie TV. Custode aveva visto Aquarius con “David Dugioci, Dugicni, insomma quello di X-Files”, ma era rimasto deluso. “Un po’ stereotipato e banalotto.” Rocco rilanciava con entusiasmo: “Lascia perdere. Agents of S.H.I.E.L.D. è collegato ai film Marvel. Se non lo guardi, non capisci più un cazzo del MCU. Fidati.”
Custode, invece, annaspava. “C’ho 760 giochi su Steam, mille serie da vedere, ho comprato GTA V e non ci giocherò mai. Cado in blackout ogni sera. Mi servono quattro vite per stare dietro a tutto.” In compenso, il decoder Sky gli aveva cancellato The Winter Soldier. “Perché? Perché l’avevo visto cinque minuti e lui pensava che fosse finito. A chi l’ha detto che cinque minuti bastano?!”
Il gruppo esplodeva in una riflessione socioculturale. “Vi ci vorrebbe una guerra!” diceva Sandrino. “Senza corrente, senza internet, così non sento più queste stronzate su giochi e Netflix. Custode, a te più che la guerra ti ci vuole il blackout elettrico permanente.”
Sul finale, Custode si sfogava: “Al lavoro c’è sto ragazzo, Luca, nuovo assunto. Non è un fulmine, ok, ma gli stanno rompendo il culo. Fa tutti i lavori di merda che nessuno vuole fare, e adesso lo vogliono silurare. Per me si stanno comportando da bastardi.”
E chiudeva con una perla: “Vi ricordate la storia della scarpa rubata e dei sogni mistici? Gli davano la colpa anche nei sogni della nonna. Ora che chiede pure gli straordinari, lo vogliono cacciare. Ma chi lo rimpiazzerà? Un altro zerbino come me, o uno che gliela fa pagare?”
22 ottobre 2015 (notte) – Secchio da popcorn e addii al celibato
Custode raccontava un’ultima scena indimenticabile: al Pellicano, durante una cena, una tavolata festeggiava un addio al celibato. Il futuro sposo, all’improvviso, riceveva un secchio da popcorn del cinema. “Che cazzo è? Uno scherzo?”
No. Era il secchio del vomito. L’uomo usciva dal locale e non sarebbe mai più rientrato. “Un’ora e mezza dopo era ancora accasciato su un’aiuola, col secchio in mano, a rimettere l’anima.”
Custode era sconcertato. “Io spero che al mio addio al celibato non mi ridurrò così. Ma che cazzo s’è bevuto?!”
23 ottobre 2015 – Messaggi d’amore perduti e treni fantasma
Rocco aveva registrato tre messaggi romantici, teneri, forse commoventi. Ma, come spesso accade, la tecnologia lo tradiva: un colpo di X sullo schermo e addio, cancellati per sempre. Rimaneva solo il senso: “Vi voglio bene. L’ultima cosa che ho visto in TV è Masterchef con Sandrino sabato scorso.”
Ci teneva a precisare che non viveva attaccato a Netflix. Destiny lo giocava solo all’alba, tra le 6:30 e le 8, in attesa che Leonardo si svegliasse, e a volte di sera, in modalità ninja. “Appena Margherita si addormenta con Leo, io scendo e gioco un po’.”
In parallelo, si discuteva se salire a Velletri in treno o in macchina. “Meglio in macchina. Stacco e vengo su.” Caso chiuso.
26 ottobre 2015 – Cambio d’ora e crisi poetica
Con un entusiasmo forzato, qualcuno annunciava il ritorno del bel tempo e l’arrivo dell’ora solare. Seguiva un’ammissione: “Che brutto messaggio di merda.”
28 ottobre 2015 – Hostess, tendiniti e colazioni impossibili
La giornata uggiosa a Velletri veniva subito ravvivata da una notizia esplosiva: Rocco doveva selezionare tre hostess per un congresso di Psicologia Giuridica della Polizia. Ma nella sua mente si trattava chiaramente di escort. “Spero non mi venga una tendinite al dito per selezionare il seno più turgido.” Poi subito: “Ovviamente cancellerò questo messaggio.” (Non l’ha fatto.)
Nel frattempo, Custode si accorgeva che nessuno scriveva da giorni. “Lavativi!”
E mentre Leonardo era ormai un habitué del nido, Custode si chiedeva chi mandasse all’asilo Sandrino. “Mandiamo pure lui?”
29 ottobre 2015 – Fedi nuziali e filosofia dell’anello
Inizia il capitolo fedi.
Custode, totalmente ignaro del settore, era stato trascinato da Luisa nel girone infernale degli orafi. “Non ci capisco un cazzo, ma le fedi che ci piacciono costano l’ira di Dio.” Dopo un po’ di selezione erano rimaste in gara tre opzioni:
- 1AR: quelle “terra terra”, ma comunque non regalate.
- LENVAL: fatte su misura, arrivate da Valencia in 20 giorni, forgiate da elfi o da monaci Calatrava.
- POLELLO: oro rosé, lavorazioni sublimi, prezzi da trapianto di cornea.
“Dal 1976… ma allora so più antico io di loro!” commentava Custode. Le più belle, ovviamente, costavano 2.000–2.500 euro. “È stato bello guardarle. Ora possiamo anche mangiare pane e cicoria.”
Rocco interveniva con tono zen: “La nostra costava 650 euro l’una. Ma dentro c’era inciso The Pippis. Il valore è tutto lì, nel significato.”
Custode ammetteva: “Tutte quelle che ci piacciono costano troppo. Siamo destinati all’estetica costosa.” E mentre cercava un orafo di fiducia, l’unico disponibile sembrava quello dei Mu*o, il clan calabrese già apparso nella stagione narrativa. “Salutiamo chiunque stia intercettando questa chiamata. Io non centro niente!”
Il caos aumentava: “Ma l’oro bianco esiste senza rodiatura?” Sandrino chiedeva, allarmato. “Fammi capire, Custode, perché già mi sta salendo il sangue al cervello!”
Nel mentre, Custode ribadiva: “Alla fine sono due pezzi di cilindro. Non ci vorrei spendere più di 600 euro in totale. Che forma geometrica è una fede? Aiutatemi!”
30 ottobre 2015 – Indoor cycling, Steam machine e il cane ninja
Il custode si presentava come uno zombie ambulante. Colpa di X-Factor, visto in “diretta canale +1”, che aveva chiuso alle 01:40. “Sto guidando con gli occhi chiusi, ma ne è valsa la pena. È il miglior X-Factor di sempre. Glielo mette al culo pure a quello UK, USA e Turchia.”
Nel mentre, si apriva il dibattito matrimoniale: fedi rodiate o no? Custode ammetteva il caos: “Non so nemmeno se è oro bianco quello che vogliamo. Di sicuro non lo vogliamo rodiato.” Sandrino lo cazziava bonariamente: “Ma lo sai che l’oro bianco senza rodiatura non esiste? Manco il pandoro senza zucchero.”
Poi, il tema del giorno: come pagate il matrimonio? Custode, con candore e voce impastata dal sonno, confessava: “Io 800 euro al mese. Luisa molto di più. E… sì, mio padre mi ha fatto un bonifico coi controcazzi. Grazie papà, grazie, grazie!”
Interveniva Sandrino: “Ma tu che cazzo hai deciso per sto matrimonio? Tutti pagano tranne te!”
Custode replicava con onestà da nerd incallito: “Io ho deciso di comprarmi un Uber PC da 2.000 euro. E non me ne pento.”
In parallelo, la discussione su X-Factor diventava fiammeggiante. Massimiliano “il Cavallaro” era stato eliminato, lasciando Custode in lutto. “Cantava da Dio! Aveva una voce da Cristo sceso in studio!” E via a insultare i giudici. Skin era definita “una lesgra inevitabile”, Fedez un genio con le palle, Mika “in tilt totale”.
Tra un messaggio e l’altro, arrivava un intermezzo drammatico: “Ragazzi, ho investito un cane.” Pausa. “Ma stavo quasi fermo eh, stavo cercando parcheggio. È vivo, è vecchio, ma mi ha rotto il cazzo.” Sandrino, ridendo, ipotizzava fosse un drone travestito da cane. O un riferimento a una vecchia pubblicità della Citroën.
Infine, Rocco raccontava i retroscena del Congresso di Psicologia Giuridica: “La polizia ci vuole far pagare un catering da 9.000 euro. Fanno magnà a sbafo loro e i mortacci loro.” Per consolarsi, selezionava hostess ventenni per l’evento. “Silvia è molto molto molto carina.”
Ah, e da ieri aveva anche Netflix.
31 ottobre 2015 – Foto in mutande e colazioni d’autunno
La giornata partiva soft: pioggia, freddo, ma Sandrino e Rocco erano già fuori alle 8:20 del mattino a fare colazione. Il custode, sconcertato, ascoltava da remoto: “Io spero di riuscire a farla tra un quarto d’ora. Se tutto va bene.”
Custode rincarava: “Ma lo sapete che qua, anche se piove, io ancora sto in giro sbracciato? E in casa sto in mutande.” Immediate le reazioni: “Mandaci una foto!” E Custode, con spirito sportivo: “Nel pomeriggio vi mando una mia foto in mutande. Tenete lontano Leonardo!”
Poi la realtà si imponeva: “Sta tirando un vento che mi farà volare con tutta la tuta in mare. Guardo fuori: le macchine vanno contro il guardrail, poi rimbalzano e tornano dritte. Pare una gara di drifting. Devo fermarmi e farvi un video, giuro.”