recensioni di videogiochi dal retro al moderno un viaggio tra pixel, salvataggi persi e passioni vere recensioni di videogiochi dal retro al moderno un viaggio tra pixel, salvataggi persi e passioni vere

Ready Player One: recensioni di videogiochi dal retro al moderno: un viaggio tra pixel, salvataggi persi e passioni vere

Gioco ai videogiochi dai tempi dello ZX Spectrum. Sono passato al mitico Commodore 64, poi all’Amiga, per approdare infine al mondo dei PC e, con alti e bassi, a quello delle console. Una passione che ha attraversato decenni, pixel, joystick rotti e qualche trauma digitale.

Ricordo che, all’età di 10-12 anni, mettevo il ghiaccio sul trasformatore dell’Amiga per continuare a giocare di nascosto. Mio padre non voleva che giocassi troppo a lungo, così veniva a controllare se il computer era caldo.
Spoiler: non ci cascava mai.

Una volta, dopo una sessione di parecchie ore su Baldur’s Gate, strappò tutti i fili del computer. Rimasi senza PC e, soprattutto, senza salvataggio.
Dovetti ricominciare tutto da capo mesi dopo, col cuore spezzato e il party a pezzi.

A quei tempi disegnavo le mappe su un foglio, oggi scrivo ancora, ma lo faccio per recensire i videogiochi che provo, da appassionato e da giocatore di lungo corso.

Qui sotto trovate il racconto di alcune delle avventure digitali che ho vissuto in questi anni.
Spero possano essere di ispirazione per trovare un nuovo gioco da scoprire, o magari un monito per evitarne alcuni come la peste!


Avatar autore

Gamer da una vita, ho iniziato con lo ZX Spectrum, sono passato per Commodore 64, Amiga, PC e console, e oggi continuo a vivere e scrivere il videogioco a modo mio.

Sì, mettevo il ghiaccio sul trasformatore dell’Amiga per giocare di nascosto, e sì, mio padre mi ha strappato i cavi dopo una maratona su Baldur’s Gate. Questo dovrebbe spiegare molte cose.

Oggi disegno meno mappe a mano, ma recensisco ogni titolo che mi accende qualcosa dentro. Buona lettura, e buon game!