La maledizione della streghetta e il trekking sotto la pioggia
…avevo ragione a non fidarmi, quella streghetta ha evocato nuvole e pioggia, e dopo un’alba da cartolina questo è stato il tempo per più di mezza giornata.
E qui devo spezzare una lancia a favore di Vince, perché grazie all’attrezzatura che mi ha fatto portare abbiamo potuto comunque cominciare il trekking completamente idrorepellenti! Quindi immaginatevi una montagna impervia, con la pioggia che cadeva senza sosta e pure un certo freddo, e noi sullo sfondo sprezzanti del clima!
Obiettivo: Mirador del Paine
Oggi l’obiettivo era quello di raggiungere il Mirador del Paine, un punto situato su una morena con ben 800 metri di dislivello! Non ho mai sofferto così tanto in vita mia, con la pioggia, la scalata a tratti verticale, le folate improvvise di vento e pure una certa fame!
Ma alla fine arriviamo in cima, con queste tre torri che sembrano conficcate a terra e un laghetto turchese alimentato dal ghiacciaio sovrastante! Restiamo lì in ammirazione mezzora e riscendiamo, questa volta facendo una sosta all’“accampamento cileno”, dove conosciamo due americani di Los Angeles, padre e figlia in calzoncini e scarpe da ginnastica (abbiamo cominciato a parlarci perché il padre ha fatto una battuta a Vincenzo che si stava levando gli strati di vestiti che portava dicendogli: “ué, e quanta roba porti?”).
Lei studia a Santiago e il padre era andato a trovarla, loro si mangiano un mega hamburger e noi ci concediamo il lusso di una Coca-Cola!
Tennisti americani e francesi in modalità geopolitica
Dopo un’altra mezzora di conversazione ci salutiamo, per poi incontrarli di nuovo sulla via del ritorno. Qui Vince stava cercando nello zaino la macchina fotografica e il padre della ragazza gli fa ironicamente (sempre in calzoncini, come se quel clima non lo toccasse neanche):
— “Ué, che ti devi mettere altri pantaloni?”
Io mi sono morto dalle risate, e considerando sempre che quelli si sono fatti il nostro stesso giro vestiti da tennisti, mentre io avevo chili di attrezzatura da astronauta, mi è scappato di nuovo un:
— “A Vincé, ma vaff..!”
Arrivati alla macchina incontriamo i francesi di ieri e parliamo un po’ della Francia e dell’Italia, loro ovviamente ironizzando su Berlusconi, ma anche commentando aspramente la nostra TV e gli show in prima serata. Io chiudo quel discorso ricordandogli che il loro presidente si è appena sposato un’italiana…
Lui (il tizio, non il presidente), tra l’altro, ha origini egiziane, il padre è di Alessandria, però quando gli ho chiesto di parlare dell’Egitto ho capito che ne sapevo più io di lui.
A cena con l’ingrasso programmato
E vabbè, ci salutiamo con un “Allah è grande” (detto in arabo, ma non so come si scrive) e torniamo alla nostra fattoria.
I padroni di casa penso ci vogliano mettere all’ingrasso, perché anche stasera mangiamo tanto e bene! Per adesso il Cile batte l’Argentina di gran lunga per quanto riguarda la cucina!
Per domani decidiamo di fermarci un giorno in più qui, perché il posto merita veramente un soggiorno più lungo. La nostra prossima tappa sarà il Lago Grey!