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La pandemia, la quarantena, il Vault 7

Il Vault 7 ai tempi del Covid

Il Vault 7 è dove vivo.
E’ un appartamento, un condominio , una strada ed un giardino.
Siamo tutti chiusi qui dal 7 Marzo 2020, in quarantena.

Nella saga videoludica Fallout, il Vault è un rifugio sotterraneo progettato per proteggere gli abitanti da un olocausto nucleare. Tuttavia, quando arrivarono i bombardamenti, molti Vault furono sigillati prima che la popolazione potesse entrarvi. Troppe volte si era gridato “al lupo, al lupo”, generando falsi allarmi.

Proprio come sta succedendo ora, dopo 29 giorni di quarantena, mentre affacciato al balcone che dà sulla zona contaminata vedo tre persone raggruppate con i loro cani, ed altre che passeggiano come se nulla fosse.
Questi poveri disgraziati devono aver perso il treno, la chiamata verso la salvezza, l’ingresso al Vault.

Ed il numero 7?
E’ il civico della mia abitazione.
Eccoci quindi alla realtà, al Vault 7, alla cronistoria della mia permanenza nel circolo casa-strada,-giardino ed al suo evolversi nei giorni e mesi che verranno.

Vita quotidiana in lockdown: tra realtà e distopia

Giorno 29 dall’inizio della pandemia

Avrei voluto iniziare questo diario prima, ma solo ieri ho avuto l’incipit a scrivere mentre ascoltavo il nuovo singolo di Marracash ed Elisa. La musica risuonava mentre correvo sul giardino sotto casa, una compilation di rap Italiano che mi regala questo brano e me lo fa ascoltare a ripetizione fino al termine dell’allenamento.

Come un oceano di lamiera
Tra i cavi elettrici delle città
Restiamo collegati appena
E la notte poi se ne va

NEON – Le Ali: Marracash featuring Elisa

Anche se confinato nei dintorni della mia abitazione, mi sento fortunato rispetto a molti.
Lavoro per un’azienda di telecomunicazioni che permette lo smart working e non ha toccato lo stipendio.
La mia casa è abbastanza grande per accogliere la mia famiglia in modo dignitoso.
Vivo in un centro urbano dove l’epidemia sembra ancora la favola di Esopo per quanto rari siano i casi di contagio. E questo porta le persone a rilassarsi, a credere che l’abbiano scampata.
Probabilmente sarà così, alla fine avranno avuto ragione loro, ma il senso civico se ne sarà andato a farsi benedire ed un giorno si ricomincerà da capo con la quarantena.

Il cofrifuoco del camioncino

Tutti i giorni, la mattina alle 10 ed il pomeriggio alle 18, queste persone spariscono, quando passa il camioncino della protezione civile ricordando al quartiere le regole del Ministero dell’Interno con un messaggio registrato:

“Restate a casa. Rispettate le disposizioni del Ministero dell’Interno.”

E’ un fuggi fuggi generale. Le persone a spasso, la coppietta che si incontra di nascosto sotto casa, i runners ed i pedoni che vanno in giro con la busta della spesa.
Ecco, la busta della spesa, nei giorni dell’epidemia è diventata un lasciapassare.
Se hai quella nessuno ti verrà a chiedere cosa fai in giro. Mi ricorda l’ufficio, dove bastava girare con un foglio in mano per sembrare indaffarati.

Sopravvissuti nel Vault: un’avventura padre-figlia

Con mia figlia, quando il tempo lo permette, facciamo due passi tra la strada ed il giardino.
Facciamo finta di essere due persone sopravvissute all’epidemia, che dopo anni escono dal Vault 7 per esplorare le zone circostanti e scoprire se c’è ancora vita.
Sperimentiamo la raccolta di erbe medicinali, la caccia, l’utilizzo di antiche tecnologie per generare energia elettrica e la scoperta di nuove specie viventi come rondini, merli e formiche. (mia figlia ha meno di 2 anni).
Abbiamo persino registrato dei piccoli video documentari.
Li conserveremo. Magari un giorno — fra vent’anni — li pubblicheremo, se lei sarà d’accordo.

Riflessioni su questa quarantena: esperimento o realtà?

Le giornate scorrono, il morale è buono, la voglia di esplorare non manca.
Siamo due avventurieri in un mondo nuovo, popolato da cani al guinzaglio e portatori di buste.
Cosa ci ha fatto diventare quest’epidemia?

In me, e soprattutto nella mente di una bambina di 2 anni comincia a formarsi un’idea… e se l’esistenza dei Vault sia unicamente legata ad un esperimento? E se qualcuno avesse diffuso il virus per osservare le reazioni della popolazione isolata?
Studiare come reagiamo allo stress da quarantena, capire chi si adatta, chi disobbedisce, chi collassa?

Come sarà colonizzata la Terra quando i Vault si apriranno di nuovo?

Al lupo, al lupo!

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