Oggi facciamo una lunga passeggiata attraverso la Val Fondillo verso la grotta delle fate, un sentiero che percorre mulattiere e boschi, col rumore di sottofondo di un ruscello che ci accompagna per tutto il cammino.
Siamo i primi oggi a cercare queste piccole creature, che sembra facciano spesso festa vicino al valico dell’orso verso il quale ci porta il sentiero.
È una bella camminata quella di oggi, soprattutto perché le orde di famiglie si svegliano tardi ed abbiamo qualche ora prima che facciano scappare orsi, camosci, poiane e criceti.
Credo che l’Abruzzo sia la vera essenza dello sbrago sui prati per la maggior parte delle persone che lo visitano, tanto che si presentano all’entrata dei parchi quando é ormai ora di pranzo, e proprio mentre noi riscendiamo a valle con un’intera mattinata di cammino alle spalle.
Quasi tutti quelli che incrociamo ci chiedono quanto manchi a quella fonte o a quel rifugio, e quando gli rispondiamo (mentendo per non preoccuparli troppo) un’ora, o un’ora e mezza, si guardano tra loro convinti che ce la faranno. Ma non sanno che il sole di mezzogiorno presto li convincerá a prenotare un ristorante…
E vai giu di gnocchi tartufo e porcini, arrostini di pecora e formaggi caprini. L’arte culinaria abruzzese é sostanziosa e ben oliata, in tutti i sensi!
Anche adesso, alle 22 passate, sento il mio stomaco lavorare sodo per sintetizzare il pranzo. Per la cena credo dovrò aspettare la notte, ma tanto ci saranno le odiate campane a tenermi compagnia.