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El Chaltén: trekking all’alba alla Laguna de los Tres e incontro con il mate

L’alba più dura della vacanza

…ci svegliamo alle 5:30 e con le lampade frontali assaliamo gli ultimi km al traguardo!
O meglio, sono loro ad assalire noi perché il dislivello è di ben 400 metri, e mai niente è stato così faticoso in vita mia!

In più sembrava di essere nel film “Blair Witch Project” con le strane ombre proiettate dalle nostre luci, mentre guardando in basso si potevano distinguere piccoli punti di luce simili a lucciole, proiettati dalle altre persone che ci seguivano a qualche km di distanza.

In poco più di un’ora arriviamo in cima alla Laguna de los Tres, e qui Vincenzo è rapito dalle colonne rocciose del Fitz Roy che puntano al cielo verticalmente!

Io sono rapito un po’ meno da questa visione, essendo meno montanaro di lui, ma voltandomi dall’altra parte, dove sorgerà il sole, vedo distintamente una grossa stella cadente, che però era rossa… quindi forse poteva essere anche un piccolo meteorite che si infrangeva sull’atmosfera!


Rientro ed empanadas

Rimaniamo lì un paio di ore, con lo spettacolo dell’alba purtroppo rovinato da un cielo a tratti nuvoloso, quindi ritorniamo all’accampamento e poi a El Chaltén.

Sulla via del ritorno incontriamo di nuovo la matta in ciabatte che tornava al punto di ieri, e Vince le fa vedere le foto scattate alla laguna con gli iceberg — tutto questo l’ho però scoperto dopo, visto che camminavo a testa bassa e non l’ho riconosciuta, e mentre proseguivo avanti il caro Vince le mostrava la sua perizia fotografica.

Finalmente arrivati al paese ordino 4 empanadas (tipico antipasto argentino, una specie di supplì ripieno ma con l’involucro fatto di pasta della consistenza di quella della pizza) a portar via, visto che stiamo morendo di fame con solo 2 scatolette sullo stomaco mangiate la sera prima.
Una volta giunto all’albergo chiedo le chiavi della stanza, accorgendomi di non avere un bell’aspetto dallo sguardo che mi fa il tizio al banco, che mi scruta dal basso in alto del mio polveroso abbigliamento!


Primo sorso di mate

Poi il tizio si siede ad un tavolo a sorseggiare il mate con un amico.
Siccome sapevo dell’esistenza di questa bevanda, ma ancora non l’avevo provata, chiedo se potevo unirmi a loro, e loro molto cordialmente mi fanno sedere e provare la bevanda!

È un tè molto amaro che si sorseggia da un vasetto pieno di erbe con una cannuccia, che loro poi di tanto in tanto riempiono con acqua calda presa da un thermos. Molto buono e forte, dovrò approfondire meglio l’usanza del mate durante il resto del viaggio!


80 km a piedi e un nome: Anke

Bene, il resto della giornata sarà di riposo per defaticarci e prepararci al prossimo trekking, questa volta in Cile, alle Torri del Paine!

P.S. Facendo i calcoli, in 4 giorni abbiamo percorso più di 80 km a piedi, ed ho le prove visto che tutti i dati sono salvati nel GPS! Ormai ho anche bisogno della cinta per tenere i pantaloni! 🙂

P.P.S. Vince ha incontrato di nuovo la pazza, stavolta ha scoperto anche il nome: Anke! Che significa vita, speriamo che ci porti bene, al contrario di quello che avevo pensato all’inizio!!

continua…

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