Ricordo quando, quattro mesi fa, cominciai a impazzire per trovare in formato EPUB questa trilogia di fantascienza pubblicata su Urania all’inizio degli anni 2000.
All’epoca, figuriamoci se esistevano copie digitali dei libri! Anche volendo, è stato impossibile trovare le versioni cartacee: ormai sigillate in cantine o scatoloni di chissà quanti amanti della SF (sì, sto usando la sigla da intenditore).
Eppure qualcuno, qualche anima illuminata e visionaria, ha compiuto il miracolo: ha digitalizzato tutti e 10 i libri che compongono la trilogia dell’Alba della Notte di Peter F. Hamilton. E io gliene sarò per sempre grato.
L’ultima pagina, il treno per Roma, e la fine dell’universo
Dopo quattro mesi di lettura compulsiva, in un treno scassato della linea Velletri–Roma, ho terminato il viaggio insieme a Peter F. Hamilton che, come un moderno Virgilio, mi ha fatto da guida nella più bella saga di horror science fiction che io abbia mai letto.
Oggi ho letto le ultime 40 pagine. E nemmeno i soliti scassapalle — quelli che alle sette di mattina devono urlare, parlare al telefono, discutere su pasta e politica — sono riusciti a distrarmi.
Oggi non vi ho maledetto, gruppetto di signore rumene che ogni mattina dibattete su cosa mettere nel sugo.
Oggi non vi ho fulminato con lo sguardo, scolaresche dirette a Roma che non sapete mettere insieme due parole in italiano.
Oggi ho ignorato gli opinionisti da vagone e i nostalgici dell’invettiva facile.
Perché oggi io so cosa c’è alla fine dell’universo.
Trilogia dell’Alba della Notte: di cosa parla?

La saga è composta da tre opere principali:
- La Crisi della Realtà
- L’Alchimista delle Stelle
- Il Dio Nudo
Tutto ha inizio su Lalonde, un pianeta compatibile con la vita terrestre, scelto per un progetto di colonizzazione volto ad alleggerire la sovrappopolazione della Terra.
Niente astronavi fighe o città fluttuanti all’inizio: solo giungla, sudore, coltelli affilati e missionari vestiti di stracci, retti dalla fede in Dio… e in suo fratello. Sì, esatto, fratello.
Siamo nell’anno 2582. Gli umani sono divisi in due grandi gruppi:
- Edenisti: amanti della tecnologia, della bioingegneria e delle simbiosi neuronali.
- Adamisti: più conservatori, legati alla tradizione, alla carne, e (diciamolo) più incasinati.
Su Lalonde avviene qualcosa di inaspettato, un evento che porterà al collasso delle leggi stesse della fisica: la crisi della realtà. E da lì parte un’escalation che si propaga in tutta la Galassia umana, come un’eco del destino.
Joshua Calvert e un cast corale da paura
Joshua Calvert sarà il personaggio chiave che in oltre 4000 pagine modificherà gli eventi marchiando a fuoco il destino dell’uomo, ma Hamilton non si limita a realizzare il solito eroe solitario, ogni personaggio nei suoi libri è importante e fondamentale, ogni uomo o donna fa delle proprie decisioni il filo narrativo della trilogia che scorre veloce e incalzante pagina dopo pagina.
L’horror cosmico secondo Hamilton
E’ una trilogia horror, quello che succederà su Lalonde dilanierà le menti ed i corpi ed Hamilton descrive minuziosamente ogni particolare fin nei recessi più disgustosi e malefici dell’immaginazione. L’uomo è fatto di carne, è un involucro pronto ad essere manipolato e reciso nel suo intimo!
Chi è Dio? Cos’è la realtà?
“Chi è Dio?”
“Cosa c’è al di fuori dell’universo?”
“Esiste un oltre o siamo solo un riflesso malato di qualcosa che non capiamo?”
Mi vengono i brividi se ripenso a tutto quello che ho visto attraverso queste pagine.
Hamilton riesce a farti sentire piccolo e sconfitto, e allo stesso tempo invincibile e illuminato.
Conclusione
Questa, signori e signore, è la più bella saga di fantascienza che io abbia mai letto.
E l’ho finita su un treno per Roma, con le cuffie nelle orecchie, il finestrino che vibra, e l’universo ancora spalancato nella mia testa.