Non è uno scherzo, e sembrerò di certo un eretico a molti, ma secondo il profeta Gioele la fine del mondo comincerà proprio qui, tra il Monte degli Ulivi ed il Monte del Tempio, quando Dio riunirà tutte le genti (comprese quelle morte) e verrà a giudizio con loro.
La valle del Cedron, che scende fino a Gerusalemme est, è cosparsa di tombe ebraiche, cristiane e musulmane non a caso. Proprio qui gli appartenenti alle tre religioni monoteiste preferiscono farsi seppellire, quasi a volere un posto in prima fila per il giorno del giudizio.
Oggi non c’è stato modo di entrare nel Santo Sepolcro per quanti turisti ci fossero, solo Marco è riuscito nell’impresa mentre il resto del gruppo scorrazzava tra la Chiesa dell’Ascensione ed il Giardino dei Getsemani, gli unici posti in questa valle dove la religione Cattolica è forse l’unica ad avere uno spazio proprio.
Il Golgota nel Santo Sepolcro o le stazioni della Via Crucis raccolgono molti turisti, in molti casi lì solo per una foto, ma è sul Monte degli Ulivi che oggi ho visto concentrarsi i veri fedeli, oltre che le comitive di pellegrini.
Gli ulivi sono quasi il tramite con Dio, ed ho visto persone tutt’uno con essi immersi in preghiere, silenziose e struggenti.
D’altronde è qui che Gesù è passato la notte della Passione, prima di andare al Cenacolo e prima di essere tradito, catturato e crocifisso.
Mi rendo conto che pur essendo qui per la terza volta, ancora non ho appreso tutto quello che questa città ha da insegnare, è forse questo il vero senso del pellegrinaggio?