Il tratto di Richardson Highway che oggi ci porta fino alla città portuale di Valdez viene definito da molti il più panoramico di tutta l’Alaska.
Sì, peccato che oggi ci siano nuvole ad altezza uomo, e che in 120 miglia non si siano diradate neanche per un secondo!
Nel 1960 Valdez è stata colpita dal terremoto più potente della storia moderna americana, magnitudo 9.2, che ha spazzato via tutto facendo “solo” 60 vittime. Se un sisma del genere ha fatto così pochi danni umani, vi dà un’idea di quanto poco abitata sia questa zona.
Salmone gigante e una città parcheggio
In pratica Valdez è un grande parcheggio per camper e barche.
Scenicamente è fantastica, con ghiacciai e montagne innevate che si tuffano nel mare, ma con la pioggia incessante non c’è molto da fare, se non passeggiare lungo il porto e farsi una foto sotto al gigantesco salmone che troneggia al centro.
Ogni vacanza ha i suoi giorni meno intensi, e oggi è uno di quelli.
Così mi concedo una bella dormita pomeridiana, anche perché domani ci dobbiamo imbarcare alle 6 per Whittier, direzione penisola del Kenai.
Fango, scivolate e zero panorami
Dopo due ore di pennica, provo a scalare una collina dietro Valdez per fare una ripresa dall’alto…
…ma il terreno è talmente fangoso che l’unico risultato è infangarmi scarpe e pantaloni, scivolando continuamente verso il basso. Un successo.
Griglia, relax e il rock giusto
Così torno indietro e mi unisco a Davis e Chiara per cena in una grill house locale.
Una cosa che ancora non vi avevo detto dell’Alaska: in ogni locale c’è sempre ottima musica rock, dagli anni ’70 in poi.
Queste sono alcune delle canzoni che stiamo ascoltando mentre mangiamo. Non posso condividere l’atmosfera, ma almeno godetevi il sottofondo:
- Creedence Clearwater Revival – Run Through the Jungle
- Kansas – Dust in the Wind
- Def Leppard – Pour Some Sugar on Me
- Pink Floyd – Wish You Were Here
- The Doobie Brothers – Black Water
- Bryan Adams – Summer of ’69
- Bad Company – Feel Like Makin’ Love
