Sopravvissuti alla notte, in fuga da Homer
…siamo sopravvissuti alla notte, e appena svegli non facciamo neanche colazione, pur di mettere più miglia possibili tra noi e il posto degli orrori.
Una volta fuori ci rendiamo conto che abbiamo dedicato troppi giorni alla penisola del Kenai: qui il paesaggio non varia molto e ci sono ben poche attività da fare, a parte pesca e rafting.
Seldovia e la balena a cento metri
Per riempire la giornata, prendiamo una barca che ci porta nella città russa di Seldovia, dove l’unica cosa degna di nota è stato l’avvistamento di una grossa balena, questa volta ancora più ravvicinato grazie al capitano della nave che si è portato a una distanza di un centinaio di metri dal cetaceo.
Il paese fantasma (con gabbie rotte e immobili in vendita)
Il piccolo paese è vicino all’essere definito “fantasma”: le poche attività commerciali presenti sono tutte in vendita, e le gabbie per la cattura dei granchi sono rotte e arrugginite…
Insomma, oggi abbiamo cercato di riempire la giornata con quello che trovavamo, e purtroppo non è stato molto.
Russi ortodossi, foulard e Ray-Ban
Questa zona dell’Alaska è abitata da colonie di Russi ortodossi fuggiti dal regime comunista, ma rimasti fedeli ai costumi tipici della loro terra.
In questi giorni siamo riusciti a vedere un solo uomo con la barba lunghissima, mentre nei supermercati compaiono spesso donne vestite con gonne coloratissime e foulard altrettanto sgargianti.
Sembrano tante matrioske vestite di tutto punto, a parte qualche scivolone capitalista: le Nike ai piedi, oppure occhiali da sole Ray-Ban, che pensavo fossero il gadget più vestibile del mondo, e che invece sui loro abiti sono un pugno nell’occhio. Doloroso.
Un’istantanea dal Katmai
Da una di loro ci facciamo scattare una foto davanti alle montagne del parco del Katmai, meta irraggiungibile in questa vacanza, ma che meriterebbe una visita, anche solo per la possibilità di incontri ravvicinati con gli orsi, che lì si rimpinzano di salmone in attesa del letargo.