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Eccoci qua Io, Roberta, Giulia, Francesco, Manuela, Valentina.
Dopo mesi di tira e molla, aggiustamenti all’ultimo miglio del percorso e la comparazione dei migliori parchi naturali da vedere in base a tutte le voci di corridoio e non, che ci consigliavano di vedere un posto piuttosto che un altro, siamo finalmente sull’aereo che ci porta negli U.S.A.
Dovete sapere che organizzare un viaggio itinerante ti fa scontrare contro le opinioni di tutte le persone che quel viaggio in un modo o nell’altro già l’hanno fatto. C’è chi ti dice di vedere un posto, altri affermano che quello stesso posto non vale la pena di consumare la benzina per arrivarci, altri infine controllano il tuo itinerario, ti guardano in faccia con aria delusa e ti dicono: “nooo Sandrì, hai fatto ‘na cazzata!” e poi, come per infierire e darti il colpo di grazia concludono: “hai dimenticato di inserire il posto X, era il più bello della vacanza!”

Questa particolare esperienza mi è successa almeno un paio di volte, così che ci sono vari posti X negli Stati Uniti che valgono il viaggio, ed ognuno esclude l’altro!

Questo paradosso mi risveglia dal dormiveglia dopo un pasto sull’Airbus A330 della US Airways a base di pollo e fagiolini in salsa barbecue e vino bianco liofilizzato, tendine abbassate e segnale acceso delle cinture di sicurezza ad illuminare il corridoio di arancione.

Il giorno che i voli intercontinentali dureranno il tempo di bere un caffè, quello si che sarà un “turbolenza” grande giorno!

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