No Man’s Sky: accecato dalla pubblicità, deluso dalla realtà

Sono stato accecato dalla pubblicità e dal marketing.
Come un naufrago nello spazio che vede un’oasi… e ci si lancia sopra a razzo.
Peccato che l’oasi fosse un JPEG.

Questo gioco poteva essere bellissimo.
Una galassia infinita, pianeti da esplorare, alieni da conoscere, tecnologie da scoprire.
E invece niente.

Il grande nulla, dopo 2 ore di wow

Dopo 2-3 ore, la magia svanisce.
Non resta che una routine sterile e ripetitiva:

  • scendi su un pianeta
  • raccogli tre minerali
  • scappa prima che l’atmosfera ti sciolga le mutande
  • ripeti

E i pianeti sono tutti uguali: cambia il filtro Instagram, ma la minestra è sempre la stessa.
I colori ti colpiscono come un trip psichedelico all’inizio, poi diventano un incubo alla LSD con la palette sballata.

Inizi a chiederti se stai giocando o verniciando pareti con l’aerografo.

La truffa perfetta: marketing, media e… Rocco

Penso di non essere mai stato così deluso da un videogioco.
E guarda che io ho giocato anche a Elite Dangerous, eh.

Qui però la combo è letale:

  • marketing truffaldino
  • media compiacenti
  • e soprattutto: un caro amico che mi ha pugnalato alle spalle

Rocco, ti parlo direttamente

Rocco.
Se stai leggendo, sappi che questa recensione è anche per te.
Tu, che al day one hai visto la pochezza di questo gioco.
Tu, che hai vissuto in prima persona l’agonia della noia cosmica.
Tu, che hai mentito spudoratamente consigliandomelo.

Lo hai fatto con il sorriso di un venditore di polizze vita in un cimitero.

E io, come un pirla, ti ho creduto.

E ridammi i miei 60€.