Lukla: 14 maggio

..sto camminando insieme a 3 persone che usano mezzi impropri per andare avanti. Ho visto mio fratello e Vincenzo fare uso del “powergel”, che in pratica è una mistura di caffeina e taurina.
Tutti e 3, compreso Simone, fanno uso delle bacchette per aiutarsi nelle salite e nelle discese, e nei loro zaini c’è una dispensa di barrette energetiche (che qualche volta ho usato anche io..). Simone si è slogato 3 volte la caviglia sinistra ed una volta la destra, io sono rimasto bloccato con la schiena una volta, Vincenzo ha sofferto sempre di forti mal di testa, mio fratello..mi pare che abbia avuto solo problemi intestinali!

Tutti e quattro ce l’abbiamo fatta, ed ora posso dirvi che ogni giorno elicotteri del pronto soccorso trasportavano a valle trekkers con seri problemi di mal di montagna, parecchie persone non sono riuscite ad arrivare al campo base o a salire sul Kala Phattar, addirittura sul sentiero dell’Annapurna, un altro 8000 del Nepal, ci sono stati problemi più “gravi”.. Oggi stiamo scendendo verso Lukla, in maniera sporca, disordinata.

Quando hai raggiunto un obiettivo tutto quello che viene dopo ha un calo di interesse, che senso ha camminare ancora senza un punto sconosciuto da raggiungere? E’ la depressione del trekking che è finito, del ritorno e della mancanza di adrenalina nel corpo! Ecco, dopotutto tutti e 4 eravamo drogati di adrenalina, tutto il resto faceva da contorno! (a parte la taurina che era un giocare sporco 🙂

Rivedo tutti quei posti attraversati all’inizio del viaggio. Lì mi ero riparato dalla pioggia, su quel ponte c’era vento ed ora è tutto calmo, la frana su quel sentiero è stata ripulita, ovunque si respira l’aria dell’estate che sta arrivando! Oggi fotografo tutte le persone che mi passano davanti, riprendo i loro volti, quegli attimi di vita così estranei e primitivi per noi.
Il Nepal non è solo un’insieme di montagne, è le persone che vi abitano e che grazie al turismo possono sperare in condizioni di vita migliori!
I portatori sono spesso restii a farsi riprendere dalla telecamera, ma quando uno di loro accetta tutti gli altri si accalcano per avere un posto nei circuiti della mia macchina, sono quasi tutti uomini, ma di tanto in tanto compare anche qualche donna! Ragazzini in camicia e cravatta vanno a scuola, le loro compagne di classe vestono in jeans e con un grembiule corto rosso, in Nepal la tassa di iscrizione alla scuola è di circa un euro, e solo in pochi possono permettersi di far studiare i figli. Quando ci passano accanto ci salutano sempre con un “namasteeeee”, la vista di noi occidentali ormai per loro fa parte del paesaggio! Arriviamo a Lukla presto, abbiamo tutto il pomeriggio per girare in questo paese che è una sala d’attesa per le persone che devono prendere l’aereo! C’è addirittura uno Starbuck Coffee, che mi ripugna, ma perlomeno ha internet gratis.

I miei 3 compagni si mangiano una torta e bevono un cappuccino, segnando la fine delle bistecche di Yak e del riso scotto! Stasera birra locale, mi sa che segneremo la fine dei nostri fisici scolpiti dal viaggio! 🙂

  1. Già ti vedo un pò dimagrito….
    Comunque sono sempre più fico di te… 😉
    Leggerti è un piacere ci vediamo alla scala antincendio.

  2. …vedo anche una folta chioma..un po' Pearl Harbour 🙂
    Goditi gli ultimi giorni che qui è una desolazione. Ma uno yak come souvenir ce lo puoi portare?????!!!

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