..da quando siamo partiti in molti ci hanno detto che sarebbe stato un viaggio pericoloso per la salute, la dottoressa a Periche ha profetizzato che saremmo tutti morti se non avessimo seguito le regole fondamentali per l’alta quota, addirittura facendo la rima tra edema polmonare ed edema cerebrale nella canzone.
E poi sempre il diamox in mezzo, in tutti i libri che abbiamo letto prima di partire c’era scritto che é piú facile soffrire di mal di montanga che di freddo sull’Himalaya
E sempre il diamox a farla da padrone, addirittura Marco ieri ci ha detto che é meglio dormire a pancia in su, perché di fianco é pericoloso, e il diamox fa bene alla salute, alla pelle, ai capelli e ti fa ringiovanire!
Tutto questo terrorismo psicologico, perché di terrorismo si tratta, si é condensato insieme alle 23 di stanotte quando, a 5200 metri..mi sono svegliato di colpo, dopo essermi girato sul fianco, senza respiro.
La sensazione era quella di quando si é in apnea e l’aria trattenuta nei polmoni sta per finire, e neppure respirando riesci a riempirli di nuovo.
Sveglio Vincenzo e praticamente senza voce gli dico: Vince, non riesco a respirare….lui prima raggela, poi giustamente mi dice che stamattina praticamente correvo a oltre 5000 metri senza problemi, era impossibile che ora mi mancasse il fiato, e mi dice: iperventila, iperventila!
Io comincio a respirare piú velocemente ma niente, sento il fiato sempre piú corto,cominciano anche a fischiarmi le orecchie, ormai mi dó per spacciato! Solo a quel punto, senza neanche sapere come, ho l’impulso di vestirmi, prima il pile, poi il windstopper, quindi pantaloni e scarpe e come un matto esco dalla stanza, apro il finestrone del corridoio e butto la testa fuori per respirare!
Fa un freddo cane e non riesco a stare per piú di pochi secondi cosí, quindi richiudo la finestra e torno a sedermi sul letto tremando all’impazzata per il gelo preso. Quella sensazione di freddo estremo mi dona subito il respiro e la luciditá, non so cosa abbia scatenato il tutto, forse un incubo, fattostá che il tizio che ci parlava della difficoltá di dormire a queste quote ora ha tutto il mio rispetto!
Passo comunque la notte insonne per la paura che potesse succedermi di nuovo addormentandomi, e aspetto con calma la sveglia delle 05:30, quando ci prepariamo a scalare la Roccia Nera, a quota 5545!
La salita é dapprima devastante, senza sonno infatti le forze tardano a venire, ma piano piano il mio corpo si riprende e procedo insieme agli altri velocemente verso la cima.
La quota non mi dá fastidio e il respiro é regolare, passo tutto il tempo a pensare quanto sia inutile stare bene fisicamente quando invece la testa va per i fatti suoi, e tra una maledizione e l’altra arriviamo finalmente in cima al Kala Phattar, l’anticima del Pumori, la vetta piú alta scalabile senza piccozza e ramponi!
Guardando in basso sembra di essere su un aereo e maestoso l’Everest sembra piombarci addosso!
La sua cresta spazzata dal vento ricorda le eruzioni visibili sulle fotografie del sole, e il vento sembra voler spazzare via anche noi dalla sommitá in cui ci troviamo! Con quelle condizioni atmosferiche non riusciamo a resistere per piú di 15 minuti, quindi cominciamo la discesa che ci riporterá indietro fino a Lukla.
Abbiamo superato tutte le tappe e sfide che ci eravamo posti!
Dopo 4 ore di cammino e 16 km siamo di nuovo a Periche, dove pernotteremo.
Siamo oltre 1300 metri piú in basso di qualche ora fa, e c’é talmente tanto ossigeno (siamo a circa 4200 metri) che sembra di essere in una dimensione diversa. Fa meno freddo, siamo meno stanchi, respiriamo meglio e abbiamo piú appetito!
Ad oggi abbiamo consumato 17000 calorie in 9 giorni, percorrendo 99km.
Questo é quello che ci si deve aspettare tentando il trekking al campo base dell’Everest!
Mi è venuta l'ansia leggendo della tua apnea!!!
Senza parole…
Ciao, Erica