..siamo su una spalla del monte daigo-yama, sotto di noi migliaia di fuochi fatui brillano su una kyoto che si estende fino all’orizzonte ed una calma ritrovata ci abbraccia togliendoci di dosso il caotico trambusto di Tokyo.
Il 16 agosto si festeggia la festa dei defunti e gli abitanti di kyoto stanno preparando la festa ornando i sepolcri dei loro avi con lanterne illuminate da una candela, creando un velo di punti di luce su tutto il fianco della montagna!
L’aria é fresca e sembra di essere in un altro Giappone, in un’altra stagione o in una dimensione diversa! Erano le 10:14 stamattina quando abbiamo lasciato Tokyo a bordo dell’avveniristico “nozomi”, il treno superveloce a forma di astronave che mi ha emozionato non poco (più tardi l’emozione é stata confinata più che altro alla forma aerodinamica che alle prestazioni, visto che ha sempre tenuto una media poco fantascientifica di 250 kmh…), con la megalopoli alle spalle e la regione del kansai sempre più vicina! Più ci allontanavamo dalla città e più la coltre di umidità e smog si dileguava, fino a che siamo riusciti finalmente a vedere il colore del cielo x la prima volta!
Il controllore timbra i nostri biglietti con molta discrezione e fa un inchino quando esce dal vagone, i capistazione controllano l’orario alle fermate intermedie e con precisione maniacale fischiano la ripartenza all’ora esatta in cui dovrebbe esserci, ogni tanto passa una hostess a controllare che i passeggeri siano soddisfatti del servizio!
Io sono decisamente soddisfatto (anche perché questo scherzo ci é costato 100 euri a testa) e a kyoto arriviamo in appena 2 ore all’interno di una stazione futuristica! Sperimentiamo x la prima volta l’autobus x arrivare al nostro ryokan, il corrispettivo dei nostri bed&breakfast, un’esperienza traumatizzante visto che il bus era in formato macchina dei puffi e ci entravamo a mala pena!
Usciamo dalla nanomacchina alla fermata desiderata e ci addentriamo in quella che é la quint’essenza dell’immagine esotica e tradizionale giapponese, un intrico di stradine, giardini, templi e chioschi con i classici tetti arcuati e le siepi curate, tutt’intorno é un brulicare di gente, le donne passeggiano col kimono (e l’immancabile cellulare) e gli uomini si danno da fare col ventaglio x asciugare il sudore!
Dopo aver posato le valige nelle nostre stanze in stile giapponese con porte scorrevoli e futon, costeggiamo gli innumerevoli templi del quartiere fino ad arrivare alla scalinata del kodai-ji ornata di lanterne. Sta facendo buio..e ci aspetta uno spettacolo sorprendente sopra la montagna sacra!