Questa non è una recensione negativa.
Ma neanche positiva.
Diciamo che se ci fosse stato un bel pulsante “NI”, l’avrei premuto con la sicurezza di chi ha perso due serate cercando di convincersi che no, non è poi così male.
Ma non c’era una via di mezzo. E quindi eccoci qui.
Perché ho comprato Hogwarts Legacy
Premessa doverosa: non mi è mai piaciuto Harry Potter.
Non ho letto i libri, ho visto i film con lo stesso entusiasmo con cui si guarda una pubblicità della lavatrice.
Il mondo magico? Mah.
Poi arriva Hogwarts Legacy.
E lo compro.
Per dispetto.
Sì, avete capito bene.
Lo compro per far aumentare i ricavi Warner Bros dopo aver assistito all’assurda polemica contro J.K. Rowling e al tentativo di boicottaggio portato avanti da una manica di fanatici.
Gente che confonde il pensiero critico con l’aggressione organizzata.
Grazie, davvero, a voi.
Mi avete fatto riscoprire un mondo che avevo sempre snobbato.
Il mondo è stupendo. Il problema sono gli abitanti.
L’ambientazione di Hogwarts Legacy è straordinaria.
Complessa, viva, curata.
Il Castello è una meraviglia ingegneristica digitale, ma anche ciò che lo circonda è un mondo profondo, dettagliato e cangiante come raramente se ne vedono nei videogiochi.
Ci ho passato 25 ore, e ne ho completato circa il 30%.
E poi, è arrivata la noia.
Jar Jar Binks, fatti da parte
Bambineschi, scialbi, perfetti e perfettini. Noiosi, banali e dagli occhi paffutelli.
Avete presente quando in quel capolavoro di Star Wars fa la comparsa Jar Jar Binks? Oppure quei mostriciattoli tondi dagli occhi enormi con cui si sollazza Chewbecca?
Ecco, mi ero sentito annientato perchè gli sceneggiatori avevano virato verso un mondo ridicolo e bambinesco.
Ed è così che mi sono sentito dopo 25 ore di gioco, perchè la scoperta di questo mondo, che dapprima aveva oscurato il suo aspetto bambinesco, adesso sta lasciando il passo a personaggi e animaletti dagli occhi tondi e paffuti, come paffute sono le loro storie.
Non ce la faccio a continuare, ogni dialogo o evento che prima facevo finta di non guardare grazie alla perfezione del mondo circostante, adesso mi fa venire la pelle d’oca e mi rende ridicolo ai miei stessi occhi.
Colpa mia? Forse. Ma anche no.
Non do colpa alla Warner.
Il target dei bambini vende di più.
Lo capisco.
Ma santo cielo… che palle.
Per l’ennesima volta, ho buttato 60 euro su un gioco che non finirò mai.
Ma hey, almeno la foresta è bella, finché non ti ci parla un tasso con la voce di un tredicenne impanicato