Ben Gurion ci da il benvenuto con i suoi corridoi ampi, lastricati di marmo e decorati con mosaici romani. Tutta questa maestosità per finire, alla fine, incanalati nei temuti varchi dell’immigrazione, che del marmo hanno solo la sensazione al tatto: freddo. Ed il mio bel visto Iraniano non fa che gelare ulteriormente l’animo del controllore, che con una mano si scusa e con l’altra mi accompagna in una saletta per interrogatori.
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