Aprile 2016: tra scherzi, tecnologia e lasagne indimenticabili

Si è cominciato col pesce d’aprile.
«Oh, oggi non si salva nessuno» ho scritto appena sveglio.
Rocco subito: «Ti prego, non fare come l’anno scorso con la storia della PlayStation rotta».
E io: «No no, quest’anno vado più sottile…» e ho iniziato a girare in chat una notizia vera, spacciata per bufala. Poi il contrario: una bufala raccontata con tale serietà che il Custode ha commentato: «Oh, ma allora è vero?». Ho lasciato che la confusione montasse, e quando hanno capito che li stavo prendendo in giro, era già tardi per salvarsi la faccia.

Il primo episodio serio del mese lo ha regalato Rocco, raccontando la sua cena “romantica”.
«Ragazzi, non potete capire: due piatti su quattro sbagliati, il vino caldo e il conto… una mazzata».
Io: «Ma ti hanno messo anche i piatti dei tavoli vicini?».
«No, ma credo abbiano contato pure le sedie».

Poi è arrivato il turno del Custode, con il suo dramma da “nonno sprint”:
«Mi sono piegato per prendere il telecomando e… zac, bloccato».
«Eh, è l’età» ho detto, «ti si rompono i pezzi come alle macchine d’epoca. Prova a ingrassare le giunture».

Sul fronte tecnologia ero io a fare da sportello consulenze.
«Sto cercando un telefono con buona batteria» dice Rocco.
«Allora…» e parto con la lista: «Modello A: 4.500 mAh, fotocamera decente. Modello B: 5.000 mAh ma pesa come un ferro da stiro. Modello C: ottimo schermo, ma se lagga lo butti dalla finestra».
«Sei un’enciclopedia vivente», mi dice il Custode.
«Sì, ma senza polvere».

In questo clima è nata la gara di cucina casalinga.
«Tema: piatto unico che sazia e fa scena» propongo.
«Carbonara di mare!» urla qualcuno.
«Pizza al kebab» dice un altro.
Io: «E se facessimo una cena a tema fantascienza? Piatti di Star Wars e Star Trek, con nomi assurdi. La pasta “Morte Nera” e il dessert “Warp 9”».
Silenzio totale. Poi Rocco: «Ok, ma chi cucina?». Fine del progetto.

A metà mese mi sono ritrovato in trasferta per lavoro.
«Ah, quindi niente storie oggi?» mi chiede il Custode.
«Ti sbagli, questa è una missione gastronomica. Ho già mappato tre trattorie strategiche per il pranzo».
«Ah, quindi lavoro accessorio, cibo principale».
«Sempre, è la mia filosofia».

In mezzo a tutto, un episodio da commedia. Un vicino bussa:
«Scusi, il suo Wi-Fi disturba la mia TV».
«…».
«Non ridevo» ha aggiunto lui. Io sì.

E poi il dramma domestico: la lavatrice bloccata a metà ciclo.
«Ragazzi, è viva. Si è messa in sciopero. Dentro c’è tutta la mia biancheria preferita».
Rocco: «Prova con un’offerta sindacale».
Custode: «Oppure con un esorcismo».

Sul fronte intrattenimento, in chat si parlava solo di film, serie TV e videogiochi. Netflix nel mirino:
«Mi hanno tolto la serie che stavo vedendo» mi lamento.
«Eh, ormai è normale» dice Rocco.
«Normale un corno! Io pago, voglio la stabilità».

C’erano anche proposte di giochi di ruolo:
«Dura solo otto ore!» cerca di convincerci il Custode.
«Solo? Ma io dopo due ore voglio già un film e un gelato».

Il momento culinario top è stato con la lasagna di Veronica.
«Foto o non è successo» scrive Rocco.
Gliela mando e il Custode risponde: «È come farmi vedere un film in 4K quando ho il televisore a tubo catodico».

Quando si è parlato del ponte del 25 aprile, sono arrivate le proposte:
«Mare!» dice uno.
«Montagna!» dice un altro.
«Divano!» propone il Custode.
Io: «Scampagnata leggera: venti chilometri di camminata e pranzo da 3.000 calorie».
Custode: «Io vengo solo per il pranzo».

E poi, verso la fine del mese, il dramma informatico:
«Ragazzi, il PC è bloccato da due giorni» scrive il Custode.
«Che hai fatto?» chiedo.
«Aggiornamento di Windows… e poi più nulla».
Gli mando qualche istruzione tecnica, poi concludo: «Se non riparte, battezzalo e cambiali nome, così crederà di essere nuovo».

Nel frattempo, si continuava a parlare di gadget: lo Smart Band Talk con la sua batteria infinita era il protagonista di più di una conversazione. Ogni volta che qualcuno nominava un nuovo dispositivo, partivano i paragoni: «Ha la batteria di quello? La fotocamera dell’altro?». E io: «Se non è veloce, è inutile».

In chat non mancavano gli aggiornamenti quotidiani: cene assurde di Rocco, incidenti domestici del Custode, le mie peripezie con elettrodomestici ribelli. La lavatrice, dopo la ribellione, è rimasta leggenda per giorni:
«L’hai liberata?» mi chiede Rocco.
«Sì, ma adesso mi guarda male».

Ogni foto di un piatto diventava un evento: commenti, critiche, suggerimenti. Le lasagne di Veronica? Foto salvata, ricetta richiesta, tentativi di replica disastrosi:
«È venuta una mattonella» ammette il Custode.
«Allora hai rispettato la ricetta» rispondo.

Gli scherzi non mancavano mai. Bastava una frase per far partire la raffica di battute. Quando Rocco raccontava le sue disavventure, partivano le ironie. Se il Custode aveva un problema tecnico, diventavamo la sua assistenza clienti personale, ma con un servizio clienti che ti prende in giro più di quanto ti aiuti.

Il pesce d’aprile è stato solo l’inizio di un mese in cui ogni giorno c’era l’occasione per una frecciata, un consiglio non richiesto o una storia da raccontare. E in mezzo, io che lanciavo progetti improbabili, commentavo ogni notizia e infilavo battute ogni volta che potevo.