Serengeti Serengeti

Serengeti

la mosca tsè tsè
la mosca tsè tsè

..ahi! Ma che c…o mi ha punto!

Non sono proprio queste le esatte esclamazioni che ho usato stamattina, però danno l’idea dell’immediatezza dell’attimo, della casualità fatta istante che proprio a me, nel bel mezzo della savana sotto acacie gialle come la malaria, ha voluto che venissi morso dalla famigerata mosca tsè tsè.

La fierezza del momento, legata alle reminescenze di innumerevoli libri di avventura letti da ragazzo, in un primo istante mi ha fatto sentire un eroe, un vero viaggiatore che evoca le avventure di Stanley alla ricerca di Livingstone, un bersaglio dell’imprevisto di chi se la va a cercare!

In mezzo alla mano ho il cadavere stecchito di questa bestia attentatrice, e sul braccio offeso un bel livido comincia a prendere forma, presagio della malattia del sonno!
Eppure dopo un paio di minuti ancora non sono morto, per cui tanto vale aiutare gli altri ad ammazzare le restanti mosche che hanno incrociato la nostra jeep, riempiendola di ronzii minacciosi ed allo stesso tempo esilaranti visto il putiferio che si è scatenato all’interno dell’abitacolo!

Eravamo tutti in trappola, fuori non si poteva scendere perché stavamo nel bel mezzo del bush con erba alta e cespugli scuri, al cento per cento occupati da leoni in attesa, e dentro la macchina lo spazio era talmente stretto che ogni volta che qualcuno di noi scattava all’indietro per evitare un moscone kamikaze in picchiata, urtava l’altro che non un pezzo di giornale spiaccicava al finestrino la bestia infame e dal pungiglione nefasto.
Che vi devo dire, mi sono messo a ridere perché gli ettolitri di repellenti per insetti che avevamo preventivamente usato, a queste mosche facevano il solletico!
Quanto siamo indifesi contro la natura, ma il segreto è affrontare sempre l’imprevisto con ottimismo!
Almeno credo…

James dice che le mosche qui non “dovrebbero” portare parassiti, tanto meglio, ma ora sul pavimento della jeep c’è un cimitero e questo nel breve termine ci ha fatto vincere la battaglia!
E intanto sto brindando alla giornata con un terzo tipo di birra, la giallissima (come le acacie malefiche) Serengeti lager.

Salute!

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