La cacca è una cosa importante, me lo dice pure Jake (nome d’arte) che oggi mi porta in giro per il bush a fare un giro a piedi.
In giro nel senso che dopo aver parcheggiato la jeep sotto a un albero, gli abbiamo praticamente girato intorno per meno di un chilometro, perché secondo me a Jake non gli andava molto di camminare sotto al sole delle 12.
E’ anche vero che più di tanto non era proprio sicuro allontanarsi, visto che, pur essendo armato di carabina, non credo avrebbe fatto in tempo ad imbracciarla, puntarla e sparare in caso di pericolo.
E così, mentre camminiamo, mi insegna a riconoscere le tracce degli animali, la vegetazione e la cacca.
Quella è di impala, questa di zebra, senti questa come puzza, guarda quella come è secca. In particolare si sofferma su due tipologie ben precise, quella di giraffa e quella di elefante.
La prima è a forma di palline della dimensione di un Ferrero Rocher, e come si fa col cioccolatino Jake la prende e se la mette in bocca.
E’ usanza infatti tra gli uomini sfidarsi a suon di sputi di cacca, chi arriva più lontano costringe lo sfidante a raccogliere altra cacca e a sputarla fino a che non supera il record di distanza stabilito prima.
Come temevo, mi chiede di giocare, ma per quanto incline a seguire le usanze di chi mi ospita devo declinare l’invito…
La seconda non ha una forma precisa, ma è molto grossa. Il nostro esemplare nella fattispecie era anche secco e Jake lo spezzetta con le mani per mostrarmi come gli elefanti non digeriscano bene il cibo e dicendomi che il mix di erbe ancora presenti nel miscuglio sia usato a scopi lenitivi dai locali, contenendo il principio attivo di molte piante curative presenti nel Kruger.
E per dimostrarmelo se la mette in bocca e la assaggia, per poi sputare anche questa.
Come temevo per la seconda volta, chiede di fare un tentativo anche a me. Avrò accettato? Vi lascio col dubbio…
La giornata prosegue con il Safari pomeridiano e l’avvistamento di ben due leopardi ed un leone in meno di tre ore, una vera fortuna per la nostra ultima uscita nel Bush, che lascio con nostalgia ed il proposito di ritornarci presto.