Il nostro treno oggi é diretto a Nara, la prima capitale del Giappone e la prima delle cittadine presenti nel nostro programma ad essere visitate. All’arrivo in stazione quella che ci troviamo davanti é una copia molto simile di kyoto, palazzi grigi e anonimi su un letto di asfalto e ferrovie, ma come la sua sorella maggiore scopriamo che nasconderà bellezze naturali e architettoniche proprio dietro l’angolo.
Certo si fa x dire visto che anche oggi ci facciamo il nostro bel numero di km a piedi, la particolarità però é che a farci compagnia c’é una colonia di cervi che non si preoccupano minimamente dell’uomo, e, al contrario, stanno sempre tra i piedi in cerca dei biscottini che vendono le bancarelle in tutto il parco!
Insomma questi animali a seconda del continente si fanno vedere o meno! Ricordo che in scozia x avvistarne uno bisognava rimanere fermi x ore x quanto erano schivi (forse anche perché nelle highlands sono una prelibatezza), qui invece sono sacri e alla fine cerchi di nasconderti tu x non essere circondato! Nara é ricca di templi quanto kyoto, ma manca dell’aria di vissuto assaporata ieri..al contrario qui il sito si inerpica all’interno di un bosco, costellato da lanterne in pietra e solcato da stradine di ciottoli e ponti ad archetto!
Passiamo tutto il giorno nella visita della città, quando di ritorno verso la stazione notiamo un coro di “ahìì”, “atò, “ahìì”, “atò”, “ahìì”, “atò” e così via! In pratica 2 tizi, forse fornai, di fronte ad un mortaio gigante e armati di 2 martelli, battevano a ritmo una palla di riso dicendo uno “ahìì” e l’altro “atò” creando una palla uniforme che avrebbero poi usato x fare dei dolcetti.
I 2 tipi ad un certo punto, come in preda ad un raptus, cominciamo ad andare più veloce, uno dei 2 molla il martello e con le mani ad una velocità che l’occhio non riusciva a seguire comincia a girare la palla mentre l’altro continuava a prenderla a martellate! Noi ci siamo messi a ridere ma mi sa che era una cosa seria..!
X la cronaca i dolcetti in questione piacciono solo a me, hanno un gusto molto delicato arricchito dal ripieno che può essere di vari tipi, io l’ho assaggiato al the verde, gli altri dopo averlo morso l’hanno messo da parte..mah..!
Torniamo in serata a kyoto dove ceneremo a base di tempura (verdure fritte) e noodles (spaghetti di riso in brodo), sono le 23 e il nostro quartiere a quest’ora é deserto, anche i templi hanno spento le luci e così facciamo noi. A domani!