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Punta Delgada: pinguini puzzolenti, leoni marini e hotel da film horror

Gommone, sbalzi e viaggiatori d’Israele

BAM, SBRABAM, BRAAAMM!
Sono impetuosi e violenti i colpi che la chiglia assorbe planando sulle onde, ed ogni colpo ti scuote a destra e sinistra, ti fa sobbalzare e perdere di vista l’orizzonte!

Ma qui non c’è nessun tenente Faustino. È la realtà, mentre siamo su uno di quei gommoni tipici da sbarco di clandestini diretti verso la Isla Magdalena! Insieme a noi c’è anche un gruppo di israeliani che sono in viaggio da sei mesi per tutto il Sud America (beati loro), che ci consigliano tra l’altro di visitare un giorno o l’altro Tel Aviv (probabilmente uno dei miei prossimi viaggi).

Pinguini inconfondibili (anche per l’odore)

L’isola mantiene le promesse e infatti è gremita di pinguini di Magellano, inconfondibili per il loro colore nero e bianco e da oggi anche per il loro odore!!

Restiamo lì un’ora, anche se l’isola è piatta, senza vegetazione, e perlustrabile facilmente. Quindi ci dirigiamo verso un’isola vicina dove invece vivono i leoni marini, e facciamo un paio di passaggi lungo la costa per ammirarli, anche perché sono belli grossi e arrabbiati, quindi uno sbarco l’avrei visto pericoloso!

Verso l’ignoto: Punta Delgada

Verso le 12 il nostro giro finisce e riprendiamo la macchina dirigendoci a Punta Delgada. Questa tappa l’abbiamo decisa solo ultimamente perché siamo in anticipo di un giorno sul programma di viaggio, e nelle vicinanze di questo posto, oltre a esserci il traghetto per la Terra del Fuoco, c’è anche il Parco Pali Aike che, tempo permettendo, visiteremo domani!

Troviamo posto dove dormire in uno scassatissimo “albergo”, dove siamo gli unici ospiti stranieri, e ci mostrano la stanza all’interno di una dependance dal cui piano terra esce un tizio con tanto di cicatrice e panza notevole, vestito di un solo asciugamano legato in vita, che neanche ci saluta!

Cena inquietante e pioggia apocalittica

Vince è un po’ perplesso. Per me un posto vale l’altro, e in più l’abbiamo trovato appena in tempo perché fuori è appena scoppiata una tempesta dal nulla!

A cena ci servono la classica “sbobba”, una minestra di non so che cosa con galleggiante al centro un rosso d’uovo. Per secondo invece ci danno dei fusilli con sopra un pezzo di carne.

In più, mentre il locale della cena al nostro ingresso era vuoto, dopo neanche cinque minuti si è riempito di gente, forse curiosi della nostra presenza.

Se stanotte non ci accoltellano e rimaniamo indenni, penso che potremo superare ogni avversità!

continua…

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